Ecco perché oggi è più importante che mai fare attenzione a ciò che si mangia
Oltre ai motivi legati alla salute, che chiaramente hanno un’importanza fondamentale, esiste l’ingombrante problema della sostenibiltià ambientale.
I livelli di sfruttamento delle risorse naturali non sono mai stati così elevati come oggi. Tra i motivi c'è il surplus di produzione alimentare.
Solo in Italia ogni persona spreca 27,5 kg di cibo all’anno mentre lo spreco alimentare di un punto vendita si aggira intorno alle 220mila tonnellate all’anno, che corrispondono a circa 2,89kg all’anno per persona.
E' quanto emerge dall'indagine 'Cibo e innovazione sociale', condotta da Fondazione Feltrinelli in collaborazione con l’Osservatorio permanente Cirfood.
Ciò che distingue l’agricoltura industriale da quella biologica non riguarda soltanto l’uso di pesticidi su larga scala, ma anche l’eccessivo sfruttamento delle risorse (suolo, acqua), con conseguente impoverimento della biodiversità e, non ultimo, il crescente fabbisogno energetico.
Grazie alle tecnologie e alle conoscenze sempre più adeguate, oggi è possibile produrre cibo in armonia con la natura, a vantaggio della nostra salute sotto tutti i punti di vista.
L’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), promuove un progetto chiamato “La Buona Alleanza”, volto a rafforzare il legame tra produttore e consumatore, necessario per avere un’agricoltura che produca cibi buoni, sani, e rispettosi dell’ambiente.
Due sono i concetti base:
. Programmare le coltivazioni in base al calcolo del fabbisogno (ridurre lo spreco)
. Promuovere le produzioni e il consumo consapevoli per incidere sulle scelte di mercato, permettendo in questo modo che i valori sociali alla base dello sviluppo agricolo siano un bene comune.
È importante quindi sviluppare consapevolezza verso ciò che mettiamo in tavola.
Questi sono i temi sui quali anche noi, nel nostro piccolo, investiamo importanti energie. Nel ruolo di intermediari, ci impegniamo per ridurre al minimo la distanza tra produttore e cliente per contribuire alla creazione di una comunità interconnessa, più efficiente nella gestione delle risorse.